venerdì 25 gennaio 2013


Eva Domenici, pastora del Campallorzo.
La testimonianza nel libro di Manuela Giannecchini


Eva Domenici abita al Campallorzo, ed è una sorta di custode dell’Alpe. E’ solita dire che lei è la guardiana, ma i padroni sono i cani che la circondano, simili a lupi, guardinghi e sospettosi. La sua vita trascorre ancora secondo i ritmi delle stagioni, seguendo la luce del sole e le necessità degli animali che la circondano. Da poco tempo ha perso il fratello Ivo, scomparso a 78 anni, senza aver mai messo piede in ospedale. Anche Eva, nonostante qualche capello grigio, ha più energia di una quarantenne, uno spirito arguto e vivace, sempre vigile, curioso ed attento.

Quando i dolori erano gravi al Campallorzo si doveva chiamare il dottore, altrimenti ci si arrangiava con i rimedi naturali, tramandati da generazioni. Se si avevano bruciori o disturbo di di urina si beveva un decotto di gramigna. Anche l’acqua ottenuta lessando l’ortica era buona per ripulirsi...............
(da completare)


La mattina di San Giovanni, c’era chi si alzava presto e si andava a rotolare nella guazza perché si diceva che era curativa. Sempre in quella mattina, alcuni anziani coglievano i fiori di sambuo e li mettevano seccare.

C’erano poi altre erbe che venivano invece cucinate: i cavoletti, l’erba ugellina, il grugno porcino, la cicerbita, le lacciue che ormai non si trovano più nei campi.

La vita di Eva continua, così come sempre è stato al Campallorzo. Restìa al progresso o meglio a tutti gli aspetti negativi che l’accompagnano, vive ogni giorno in quel suo piccolo angolo di paradiso, con la serenità che deriva dall’aver fatto sempre il proprio dovere, accompagnata dalla fede in Dio e nella Provvidenza

Nessun commento:

Posta un commento