venerdì 18 ottobre 2013

Forato, 17 ottobre


Camminare in montagna non significa solo fare un salutare esercizio fisico; occorre anche fermarci ed osservare. I tratti di sentiero nel bosco, ora coperti d'un tappeto di foglie cadute tra le quali affiora qua e là il grigio della pietra; e  percorrendo il sentiero di cresta scorgere con stupore un albero che con sue radici si abbarbica sulla roccia, quasi ad evocare minacciosa l'immagine di una strana creatura mostruosa. E ancora lungo il sentiero di vetta osservare il verde del ginepro che qui cresce così in abbondanza. Finalmente vedere sotto l'arco il trascorrere veloce delle nubi che l'attraversano mentre la luce del sole penetrando tra gli alberi, davanti a te, disegna i suoi raggi nell'aria.
E' un susseguirsi di immagini e sentimenti che vengono per risvegliare il "bello" che è anche in te.




Scriveva  Solzenicyn «Questa antica triunità della Verità, del Bene e della Bellezza non è semplicemente una caduca formula da parata, come ci era sembrato ai tempi della nostra presuntuosa giovinezza materialistica. Se, come dicevano i sapienti, le cime di questi tre alberi si riuniscono, mentre i germogli della Verità e del Bene, troppo precoci e indifesi, vengono schiacciati, strappati e non giungono a maturazione, forse strani, imprevisti, inattesi saranno i germogli della Bellezza a spuntare e crescere nello stesso posto e saranno loro in tal modo a compiere il lavoro per tutti e tre»

Oppressi e sovente abbruttiti dagli affanni quotidiani senza mai aver tempo....tornando a casa ora puoi fermarti a riscoprire la bellezza nel tuo rapporto con chi ti sta vicino.


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